Zitti, per favore! Fai pure e aggiungi i tuoi avvisi, ma solo quelli veramente necessari
Sono un fan dei vecchi gialli e film britannici in bianco e nero, quelli di cui parla l'autore di racconti polizieschi Raymond Chandler nel lungo e perspicace saggio del 1950 "The Simple Art of Murder". (Ehi, abbiamo tutti i nostri gusti!) Tra i miei film preferiti c'è Green for Danger, un film del 1946 su alcune morti apparentemente accidentali in un ospedale di campagna britannico durante la seconda guerra mondiale, morti che, ovviamente, non sono state affatto accidentali.
La prima volta che l'ho visto c'era una scena drammatica ambientata in una grande sala post-operatoria. Diversamente da molti degli odierni ambienti ospedalieri, quella stanza affollata era stranamente silenziosa. Non c'erano bip, campanelli, segnali acustici ritmati o allarmi provenienti da elettrocardiogrammi, unità di pressione sanguigna, pompe di infusione, respiratori o altre apparecchiature che distraessero i presenti. La ragione di quel silenzio era molto semplice: all'epoca non esistevano generalmente dispositivi medici elettronici collegati al paziente. L'assenza di suoni ha fatto sì che concentrassi la mia attenzione su quella scena più di quanto mi avrebbe indotto a fare qualsiasi suono.
Quella tranquilla situazione ospedaliera è nel frattempo cambiata e in modo radicale. Le sale operatorie, i reparti di terapia intensiva, le sale post-operatorie e persino le stanze dei pazienti sono rapidamente diventati un regno dell'elettronica con una cacofonia di suoni, certamente tutti utili e pensati con le migliori intenzioni, ma che in molti casi portano a un concerto dissonante. Non solo tutto quel rumore non fa bene ai pazienti, ma i molti suoni concomitanti danno luogo a un fenomeno chiamato "mascheramento acustico", in cui il cervello non è in grado di distinguere i singoli suoni (di solito gli allarmi) e il loro significato. Infatti, avere così tanti allarmi e avvisi diventa presto controproducente, in quanto il personale medico non ci pensa due volte a ignorarli o semplicemente a spegnerli per una questione di "salute mentale" personale.
Negli ultimi anni c'è stata una controtendenza, perché gli strumenti medici autonomi sono stati collegati in rete e gli ospedali hanno potenziato le loro unità di terapia intensiva e le aree di alta assistenza con monitor che trasmettono silenziosamente le informazioni a una stazione centrale. In questo caso, uno o più infermieri guardano più schermi che coprono diverse stanze. Gli eventuali allarmi lampeggiano sugli schermi e diventano acustici solo per le condizioni di allarme critiche. Avere l'audio locale al letto di ogni paziente delle varie unità non è necessario e serve a poco nell'immediato.
Tuttavia, in ambito medico i suoni servono e sono utilizzati. Esiste persino uno standard che definisce a grandi linee quali tipi di suoni deve produrre l'elettronica medica e in che condizioni. Malgrado un titolo piuttosto anonimo, ISO/IEC 60601-1-8 "Medical electrical equipment - Part 1-8: General requirements for basic safety and essential performance" è lo standard chiave per l'audio in questa nicchia di applicazioni.
Creare un suono che abbia significato
Quando è necessario aggiungere l'uscita audio a un prodotto - medico o di altro tipo - di solito è consigliabile iniziare con una soluzione semplice, se questo è tutto ciò che serve per soddisfare i requisiti normativi. Un punto di partenza è un dispositivo come il cicalino piezoelettrico ASI12N35MTRQ di Mallory Sonalert che non potrebbe essere più semplice (Figura 1). Questa unità autoeccitata ha bisogno solo di una tensione continua per generare un tono di base a 3500 ±500 Hz. Funziona direttamente da un'alimentazione tra 3 e 15 V e assorbe solo 10 mA a 12 V, erogando 83 dB a una distanza di 10 cm.
Figura 1: Il cicalino piezoelettrico ASI12N35MTRQ è autoeccitato e ha bisogno solo di una tensione continua applicata; crea un suono di attenzione a 3500 Hz a 83 dB da un'alimentazione a 12 V. (Immagine per gentile concessione di Mallory Sonalert)
Ovviamente, ci sono situazioni in cui un'uscita audio a frequenza fissa è troppo limitante. In questi casi, un dispositivo come il cicalino magnetico a trasduttore CT-1205H-SMT-TR di CUI Devices è una scelta valida in quanto può produrre suoni nell'intervallo tra 200 Hz e 5 kHz (Figura 2).
Figura 2: Il trasduttore del cicalino magnetico CT-1205H-SMT-TR può produrre suoni fondamentali in tutta la parte bassa dello spettro audio, da circa 200 Hz a 5 kHz. (Immagine per gentile concessione di CUI Devices)
Funziona con un'alimentazione da 3 a 7 V, erogando 92 dB (tipico) a 2400 Hz da un'alimentazione a 5 V con un assorbimento di 60 mA. Anche il circuito di pilotaggio richiesto è semplice: comprende un singolo transistor che viene attivato e disattivato da un pin di uscita digitale controllato tramite software per produrre un'onda quadra con la frequenza e il modello di temporizzazione desiderati (Figura 3).
Figura 3: Un cicalino magnetico a spettro esteso come CT-1205H-SMT-TR non è autoeccitato ma è comunque facile da pilotare utilizzando una semplice onda quadra alla frequenza desiderata. (Immagine per gentile concessione di CUI Devices)
Sovraccarico audio: un problema non solo dei dispositivi medici
Avere un menu audio generale breve è una buona idea e non solo per evitare il mascheramento. Anche quando è presente un solo segnale audio alla volta, i tipici utenti finali dei dispositivi consumer possono comunque confondersi o essere disorientati. La mia Subaru Outback del 2019 produce almeno 15 tipi di toni distinti, molti dei quali dovuti a circostanze che non è facile distinguere. Alcuni di questi bip, trilli e drin-drin sono prodotti da situazioni ovvie, come i fari lasciati accesi, ma ce ne sono ancora molti che non sono riuscito a decodificare. Naturalmente, è stato impossibile catturarli e registrarli mentre venivano emessi o almeno far sì che si ripetessero in modo coerente. Potrei provare a descrivere il suono alla concessionaria, ma probabilmente non capirebbero davvero di cosa sto parlando.
Sono anche andato online per vedere se era stata pubblicata una serie di file audio e il loro significato (ad esempio "ding-dong-dong-ding" significa che sei quasi senza benzina) ma non ho avuto successo. Ho anche cercato di capire se esisteva uno standard SAE o IEC per questi suoni delle auto e il loro significato, in modo analogo ai fischi e alle segnalazioni acustiche dei treni, ma pare che non esista.
Conclusione
Visti i tanti modi possibili di creare il suono nel vostro prodotto utilizzando cicalini piezoelettrici, cicalini magnetici e anche piccoli altoparlanti, esiste la tentazione di farne un uso massiccio. Ma quando si tratta di aggiungere avvisi e suoni di allarme al vostro prodotto, spesso è meglio essere parchi. Anche se in linea di principio i suoni servono a uno scopo utile, averne troppi può diventare presto controproducente. Pensateci quindi attentamente dal punto di vista dell'utente finale prima di esagerare. Ad ogni modo, se trovate una lista che "decodifica" i suoni delle auto, fatemelo sapere!
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