I connettori USB hanno ciò che vi serve
Il mio precedente telefono Android aveva un connettore Micro-USB sul fondo per la ricarica e per il trasferimento dei dati. È uno di quei connettori con una forma che somiglia vagamente a una D in cui la spina sembra non voler mai entrare nel modo giusto, anche quando l'orientamento è corretto. Sappiamo tutti come funziona: dopo aver girato la spina due o tre volte, finalmente si inserisce. Per non parlare poi di quando, al buio, volete caricare il telefono prima di prender sonno. Vi intestardite a infilarla giusta questa volta, e forse questa volta è quella buona e la cosa vi lascia una strana sensazione di compiacimento. Tuttavia, spesso il risultato è che finirete per accendere la luce, osservare da vicino la spina e infilarla finalmente nella presa sentendovi vagamente incapaci perché non ci siete riusciti a al buio. Si ritiene che il tasso di insuccesso sia tra uno e cinque (così mi hanno detto), ma saperlo non serve. Fa parte della natura umana focalizzare sul 20% degli insuccessi e non sull'80% dei successi.
Se il vostro telefono Android è relativamente recente, un piacevole clic vi annuncerà che il cavo è stato inserito in modo corretto. Poi sentirete un avviso acustico che segnala l'avvio della ricarica (sul mio telefono è il suono del ponte di comando di Star Trek) che vi confermerà l'inserimento corretto del connettore.
Ma se il vostro telefono ha già qualche anno, come il mio, la piccola linguetta di accoppiamento sul fondo con i cinque contatti, nel corso del tempo è stata spinta o si è usurata, perciò non combacia correttamente con la spina inserita. Se poi aggiungiamo l'usura da sfregamento dei contatti, siamo costretti a orientare la spina in modo da ottenere una connessione stabile (sapete di cosa parlo) e magari a far leva su di essa con qualche piccolo oggetto perché il collegamento dei contatti non si perda, se fila tutto liscio. Se non siete fortunati, il vostro telefono continua a prendersi gioco di voi collegandosi e scollegandosi. Nel mio caso, i bip del telefono erano così insistenti che sembrava che il ponte di comando dell'Enterprise fosse sotto attacco. Nel frattempo, avrei voluto urlare come Worf per avvertire lo Sto-vo-kor che stava per arrivare un connettore mini-USB.
Il cunicolo spazio-temporale dell'USB-C
Il mio ultimo telefono Android, dotato di accesso root per il firewall e di Lineage OS è provvisto di una bella presa nuova USB-C sul fondo. È come essere stati catapultati nel cunicolo spazio-temporale dei connettori: le spine USB-C sono favolose: i connettori con lamella bilaterale hanno una rotazione simmetrica e contatti ridondanti che garantiscono una solida connessione già al primo inserimento, facendo risparmiare tempo ed evitando le frustrazioni. Non devo più armeggiare al buio per orientare correttamente il connettore. L'inserimento riesce al primo colpo e garantisce un'iniezione di endorfine. E, notizia ancora migliore, le prese USB-C hanno una linguetta di accoppiamento centrale che fa contatto su entrambi i lati, che le impedisce di piegarsi a causa all'uso e contatti ridondanti che riducono gli effetti dell'usura da sfregamento.
Il primo giorno, ho notato che qualche volta il mio pollice si posava direttamente sulla presa USB-C. L'ingegnere mi ha detto che, con il tempo, il sudore e la sporcizia sarebbero penetrati nel connettore. Occorreva proteggerlo, perciò ho comprato un pacchetto di protezioni in gomma per proteggere la presa del mio Android.
Anche se i connettori USB-C sono stati pensati per l'USB 3.1, sono compatibili anche con lo standard USB 2.0. Un sistema di interconnessione con rotazione simmetrica e contatti ridondanti offre vantaggi significativi in quanto a praticità d'uso, non solo per le applicazioni consumer ma anche quelle di livello industriale. Molex propone una linea di connettori USB-C di grande affidabilità, progettati per interconnessioni ad alta velocità. E sembra che l'azienda condivida le mie preoccupazioni sulla pulizia del connettore, visto che ha dotato di un cappuccio la presa schermata USB-C 2171780001 a montaggio superficiale verticale (Figura 1). Vi sono cappucci anche per le prese Mini-USB e un connettore simmetrico assicura che questo importante cappuccio possa essere inserito con estrema facilità nel connettore Molex al primo colpo. In un ambiente industriale ostile, ciò è di grandissima utilità e Molex è consapevole che il cappuccio contribuisce sensibilmente all'affidabilità.
Figura 1: La presa USB-C 2171780001 di Molex supporta USB 2.0 ed è un connettore verticale a montaggio superficiale. Il cappuccio incluso protegge la presa non accoppiata da polvere e umidità. (Immagine per gentile concessione di Molex)
La presa USB-C supporta fino a 10.000 cicli di accoppiamento, perciò se il connettore viene accoppiato tre volte al giorno, la sua vita utile supera i nove anni. Il cappuccio incluso può facilmente essere inserito nella presa in qualsiasi situazione per proteggere il connettore e i contatti in oro dalla polvere, dall'umidità e dalle dita dell'utilizzatore. La potenza erogata dall'USB-C arriva a un massimo di 1,25 A. Ha una configurazione che supporta USB 2.0 e può essere utilizzata per aggiornare apparecchiature USB 2.0 che potrebbero utilizzare ancora le prese Mini-USB così detestate da Worf.
Per progetti che hanno l'esigenza di supportare USB 3.1 Superspeed, Molex propone la presa ad angolo retto USB 3.1 2024100002 (Figura 2).
Figura 2: La presa USB-C 3.1 2024100002 di Molex è un connettore impermeabile a montaggio superficiale che supporta una potenza massima di 6 A. (Immagine per gentile concessione di Molex)
È un robusto connettore con contatti in oro che supporta fino a 10.000 cicli di accoppiamento ed è adatto per applicazioni industriali d'uso intensivo. Ha un grado di protezione IPX8; mentre le prese USB non accoppiate sono esposte alla polvere, questo connettore è impermeabile, perciò ha una maggiore resistenza alla contaminazione anche in assenza di un cappuccio. Supporta una potenza USB sino a 6 A che lo rende adatto agli endpoint dell'Internet delle cose industriale (IIoT) ad alta velocità, che devono essere alimentati via cavo.
Conclusione
I connettori USB-C sono la risposta ai vani tentativi notturni di collegamento, mentre la facilità di inserimento delle protezioni migliora l'affidabilità nelle applicazioni IoT, che devono essere protette dalle dita dei Klingon. Sono la scelta migliore per la connettività USB, grazie all'affidabilità della trasmissione dati e alla facilità d'uso, oltre ad offrire numerosi vantaggi rispetto a quei connettori Mini-USB che ora riposano nello Sto-vo-kor.

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